In pochi anni la concessione di credito alle famiglie ha assunto una dimensione diversa, nella direzione di un’espansione vistosa rispetto al passato: sviluppo dei mutui fondiari, credito al consumo in tutte le sue forme, prestito finalizzato e non finalizzato, finanziamento personale, carta di credito, cessione del quinto dello stipendio e della pensione, leasing anche per i consumatori, nuovi prodotti come i mutui per consolidamento e per sostituzione.
Il credito al consumo ci avvicina all’Europa, consente di progredire in termine di prodotti e di processi. Il credito al consumo è una dilazione di pagamento del prezzo dei beni o dei servizi concessa dal venditore al consumatore oppure è un prestito personale (o altra facilitazione simile) ottenuto da una persona fisica, al di fuori di una qualunque attività professionale per finanziare l’acquisto di beni di consumo.
Il credito al consumo uno strumento da “maneggiare con cura” perché i rischi possono essere molti, dall’utilizzo non informato, all’uso troppo “spensierato”, fino alla creazione di forme di sovra-indebitamento pericolose non solo in termini finanziari ma anche sociali, per le famiglie e per la società.
Per cosa ci si indebita?
Quali sono le ‘molle’ che spingono gli italiani verso il credito al consumo?
E’ la tipologia di poter acquistare beni materiali con possibilità di rateizzazioni.
L’analisi dei crediti erogati dalle banche generaliste per settore merceologico sulle singole finalità, permette di osservare che sono in aumento consistente, rispetto all’anno precedente, solo i finanziamenti personali.
Le carte di credito si confermano essere uno strumento di pagamento sempre più diffuso fra gli italiani: sono 37,9 le carte di credito ogni cento abitanti con un incremento dell’8,8%, ma la crescita è maggiore ogni anno.
Le consistenze di credito veicolato attraverso le carte aumentano di un significativo +51,4, con uno sviluppo sostenuto del mercato delle carte revolving che veicolano flussi di credito per 3.880 milioni di Euro (+27,4% rispetto al dicembre 2007) e sono vettori di quasi 23 milioni di transazioni (+40,9% rispetto al 2007).
Le carte di credito revolving sono carte di credito che consentono un rimborso rateizzato degli acquisti effettuati con la carta.
Con la carte di credito classiche, gli acquisti effettuati in un certo mese solare vengono addebitati in una unica soluzione nel mese successivo; con la carte revolving è invece possibile evitare questo unico addebito, rateizzando il pagamento con piccole rate mensili (ad esempio da 50 euro, 80 euro, 100 euro), l’ammontare delle rate, in molti casi, può essere stabilito dal cliente stesso a partire da una soglia minima di rimborso generalmente compresa tra il 5-10% del fido prestabilito.
Man mano che il titolare della carta rimborsa all’istituto emittente le rate da pagare, il suo fido si rigenera in modo da consentirgli di effettuare nuovi acquisti; la restituzione della somma avviene con addebito diretto sul conto corrente.
Alla base del meccanismo di ogni carta revolving c’è un limite massimo di debito accumulabile (generalmente compreso tra i 2.000,00 ed i 4.000,00 Euro).
Gli interessi vengono calcolati solo sulla base dell’importo erogato o utilizzato e calcolati su base mensile.
Una carta di credito revolving ha un prestito incorporato, ciò significa che permette al titolare di effettuare acquisti, o prelievi, anche in assenza di disponibilità di liquidità su conto corrente.
Tipicamente, l’estratto conto mensile di una carta revolving elenca: le spese e/o i prelievi effettuati con la carta, la rata mensile e le spese di gestione addebitate, il credito usato ed il fido nuovamente disponibile. Sul debito rimborsato ratealmente maturano interessi passivi.
La carta di credito revolving, oltre ad offrire le stesse funzioni delle più comuni carte di credito a saldo, consentono di accedere, per un tempo indeterminato, ad una disponibilità di denaro sotto forma di linea di credito. Le carte revolving sono molto comode, ma anche molto costose: i tassi di interesse applicati sulla dilazione del debito oscillano, a seconda della carta tra il 15% e il 25% annuo.
Questo deposito viene concesso al possessore della carta in base alla propria capacità di rimborso o affidabilità creditizia. La carta revolving, grazie a questa linea di credito concesso, possono essere effettuare acquisti nei esercizi commerciali che aderiscono al circuiti internazionali esistenti, quali (VISA, Mastercard, American Express, Dinners, ecc.); è possibile inoltre prelevare direttamente del denaro neigli sportelli automatici bancari conosciuti come ATM.
Nelle modalità stabilite contrattualmente, durante l’operazione di rimborso della carta, è possibile continuare nell’utilizzo della carta sempre nei limiti della capacità o affidabilità creditizia del cliente.
Quando si decide di attivare una carta revolving è importante prestare molta attenzione al tasso di interesse applicato: infatti, il vantaggio della dilazione del pagamento degli acquisti effettuati dal titolare della carta, prevede un costo aggiuntivo, che si traduce nella corresponsione di un tasso di interesse elevato sul prestito.
Secondo le recenti stime divulgate dalla Banca d’Italia, il tasso medio applicato sul pagamento delle rate di una carta revolving è circa del 17%!
Gli elementi da considerare prima di attivare una carta revolving, per essere più consapevoli dei costi che si dovranno sostenere, sono
– il TAN (Tasso Annuo Nominale): è l’indice di riferimento più semplice, in quanto rappresenta l’interesse da corrispondere annualmente all’istituto mutuante, ma gli interessi non si pagano una volta all’anno, bensì diluiti ad ogni rata;
– il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale): è l’indice che illustra nel modo più realistico possibile il costo globale di un prestito. E’ un indicatore, che non viene usato per il calcolo delle rate ma come strumento di comparazione, poiché offre una visione chiara e completa sul costo di ogni proposta di carta di credito revolving;
– le spese di gestione, come la quota associativa annuale, il costo di invio dell’estratto conto mensile (che varia tra 1,00 e 3,00 Euro), le commissioni sul costo del rifornimento di carburante, ecc.
Il credito al consumo è il cancro della società post moderna. che ci trasforma in un paese di indebitati.
Per non correre il rischio di sovraccaricarsi di spese, è bene usare la carta di credito revolving in modo intelligente: la carta è particolarmente indicata per l’acquisto di beni durevoli mediamente costosi (come: elettrodomestici, casalinghi, oggetti d’arredamento, articoli per il giardino, ecc.), poiché è possibile estinguere il loro pagamento in poche rate accumulando una quota di interessi accettabile.
E’, invece, sconsigliato utilizzare una carta di credito revolving per il pagamento delle spese quotidiane, in quanto meno prevedibili ed amministrabili, poiché è possibile andare in contro a costi molto elevati dovuto al continuo pagamento di interessi applicato alle spese effettuate mese per mese.
E’ facilmente intuibile il motivo per cui le banche e le finanziarie continuino a promuovere le carte revolving: rispetto alle carte di credito classiche;le carte di credito revolving sono molto più redditizie per gli istituti emittenti, grazie agli elevati interessi applicati sulle rate di rimborso che entrano nelle loro casse.
Le frodi perpetrate ai danni dei titolari delle carte revolving seguono lo stesso copione delle carte di credito,con la differenza che una carta revolving, non avendo prelevamento dal proprio conto una volta rubata, o clonata ,il danno del prelievo è del solo valore residuo sulla carta. Per cui possiamo dire essere più sicure delle classiche carte.
VANTAGGI carta credito revolving
• Dà la possibilità di spendere indipendentemente dai fondi disponibili
• Si può scegliere l’ammontare della rata mese per mese
• Alcune sono offerte anche gratuitamente, ovvero senza costi iniziali
• Possibilità di scegliere se pagare a rate o in unica soluzione
• Possibilità di credito rotativo
• Se rubate o clonate il danno è minimo pensando che non si accede al conto corrente
SVANTAGGI carta credito revolving
• Tasso interesse più alto che quelli del prestito personale e del fido bancario
• E’ in realtà una carta di prestito e bisogna tenerlo presente
• Gl iinteressi si aggirano intorno al 15%, a volte anche il 20%
• Commissioni su rifornimento carburante
• Possibili costi doppi rispetto alle altre carte: per emissione carta e per rateizzazione mensile