Economia Minacciata dal “CYBER-CRIME”

(di Alessandro Sigismondi)

E’allarme in internet: milioni le persone ‘schedate’ quasi la metà (49%) degli utenti di Facebook rivela informazioni personali accessibili a chiunque:”Ognuno di noi ha 45 gigabytes di dati che lo riguardano on line”. Per la precisione, oltre 270 milioni di persone risultano iscritte a siti di social network (MySpace, Facebook o Linkedin) e fra questi gli italiani sono 4 milioni, pari al 38,6% degli utenti di Internet: soltanto in Italia sono stati censiti 2.942.000 blog.Queste informazioni alimentano il cyber crimine,che cattura la maggior parte dei nostri dati, che magari abbiamo inviato via email, attraverso moduli da compilare su Internet e ultimamente anche attraverso l’invio di sms, non facendosi alcun scrupolo per quanto riguarda la privacy e le leggi a favore della riservatezza dei dati personali e privati.

Le società che organizzano concorsi a premihanno nella maggior parte dei casi abbandonato la formula di partecipazione al concorso via posta tradizionale, lasciando la possibilità all’utente di iscriversi attraverso l’utilizzo di campi e moduli su pagine Internet, che però non sono per nulla sicure. Il crimine via rete si evolve rapidamente, quasi quanto il mezzo sul quale agisce: e se una volta utilizzava hacker isolati che lavoravano su un Pc domestico per lanciare attacchi contro singoli computer, è ora passata a una vera e propria mafia online, una cyber-mafia organizzata, in grado di mobilitare migliaia di invisibili reti informatiche per perpetrare crimini su scala globale. Secondo un portavoce della NHTCU,( National Hi-Tech Crime Unit) l’Unità nazionale britannica per la lotta alla criminalità hi-tech, gli esempi non mancano: “Le informazioni in nostro possesso indicano che in Europa la criminalità organizzata sta assoldando hacker per lanciare attacchi” e che l’Italia è considerata la “culla del cyber crime”,. Il rapporto ha inoltre riscontrato che gruppi criminali in Svezia, Italia,Cina,Lettonia e Russia stanno bersagliando il business in tutto il mondo, particolarmente gli allibratori nel Regno Unito, e le aziende di Australia e Giappone. Se una volta prestavamo molta attenzione alle telefonate truffa, ora dobbiamo imparare a difenderci dal phishing: e-mail che indirizzano la vittima sul sito web di un criminale che replica il sito di una banca, richiedono il numero di carta di credito, pin e codici di sicurezza e poi li memorizzano in modo da utilizzarli a proprio piacimento. Per far questo la cyber mafia utilizza veri e propri mercenari informatici, i quali a loro volta concedono l’uso di enormi reti di computer al miglior offerente,chiamate “bots” (Botnet è un termine derivante dall’unione di due parole inglesi : bot e network. è un sistema integrato costituito da 20 o 30 mila computer connessi illegalmente tra loro e impiegati per condurre attacchi alle organizzazioni economiche )e la criminalità organizzata se ne serve per estorcere denaro dalle aziende con racket ed estorsioni.Il prezzo di affitto per l’uso di una “bot” è di circa € 150,00 ad ora!! Ma i nostri dati quanto valgono per la mafia cibernetica? secondo un’indagine condotta dalla Symantec:“25 centesimi per il nome ufficiale, 2 euro per il numero di cellulare, da €150 a€ 500 per il numero di carta di credito e da €50 a €400 il PIN. In Italia, Francia, Olanda, Germania e Regno Unito è in forte crescita l’utilizzo del lavoro informatico minorile che riduce il rischio di venire scoperti. Rispetto al crimine reale chi agisce sull’informatica ha evidenti vantaggi: non è presente materialmente sulla scena del crimine, può commettere reati attraverso vari paesi in modo automatico, a elevata velocità, attaccando un buon numero di vittime contemporaneamente e il tracciato è difficilmente perseguibile. Rispetto alle gang criminali tradizionali molto compatte e legate, le reti online spesso sono alleanze libere: non implicano necessariamente relazioni tra criminali che si basano sulla fiducia e la disciplina, non è necessaria un’organizzazione formale e le strutture gerarchiche dei gruppi criminali organizzati potrebbero non essere adatte per il crimine organizzato su Internet. Secondo gli esperti due anni fa si rilevavano almeno 300 nuove minacce potenzialmente dannose al mese, ma oggi la cifra è schizzata a 1.500. L’aspetto più preoccupante riguarda la capacità di penetrazione della criminalità organizzata in Internet, una capacità che va costantemente aumentando e di cui è ancora difficile prevedere le conseguenze. E’ stato accertato da diverse indagini svolte che i legami fra criminalità organizzata e Internet è molto stretta e la cybermafia non fa che crescere Risultati salienti sulla criminologia virtuale sono che la Ciber-mafia “la ciber-criminalità”, sta cambiando volto, e oggi anziché hacker isolati su singoli computer si assiste all’avvento di una vera e propria ciber-mafia. Basti infatti pensare che negli ultimi anni criminali ‘ordinari’ come gli hacker hanno trovato sempre più difficile lanciare attacchi. Ci sono anche i “Mercenari informatici” un esercito di giovani hacker con alte competenze informatiche che offrono a pagamento alla criminalità organizzata

Il futuro? Addio vecchi padrini, al posto dei boss, manager dai colletti bianchi supportati da un esercito di hacker sempre più abili e sfuggenti il cui profilo è:esperto di informatica, al di fuori delle norme convenzionali, senza rispetto per l’autorità costituita, con l’orgoglio esagerato per il senso di appartenenza ad un club veramente elitario ed esclusivo. Alcuni rischi destinati ad aumentare nei prossimi 12 mesi. assisteremo ad un aumento dello spionaggio aziendale tramite le bot-nets,i cyber crimine  non agisce più per danneggiare i siti ma per controllarli e gestirne i contenuti e le informazioni. Queste ultime vengono poi vendute sul mercato e acquistate anche dalla criminalità tradizionale”. L’attività di questi individui finisce spesso e volentieri per rappresentare un ponte di collegamento verso la rete per chi ha finora agito illegalmente con strumenti più “tradizionali”.  E a differenza dei “mafiosi di strada”, i cyberboss sono invisibili perchè su Internet nessun sa chi sei e nella massa del traffico dei computer, l’opera di prevenzione del crimine è molto più problematica. In molti paesi del mondo, la criminalità organizzata, osserva Mike La Sorte, è ormai nel cyberspazio. In Germania, il numero dei criminali on line è cresciuto esponenzialmente a cominciare dal 1990. La stessa cosa è avvenuta in Australia e Giappone. La mafia nigeriana è nota per riuscire ad attrarre sempre più vittime nella trappola della corrispondenza via e-mail. Ma una delle nazioni dove il crimine via Internet è più diffuso è la Romania e l’Italia.

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