La gestione dei servizi informatici: la chiave del successo delle aziende

Viviamo in un’epoca in cui l’Information Technology ha raggiunto una pervasività tale da indurci a ragionare in termini di “virtual life”. Il fenomeno Second Life rappresenta la naturale evoluzione di una società in cui le tecnologie che utilizziamo ci trasportano, più o meno inconsapevolmente, in un itinerario di difficile comprensione almeno per quanto concerne il futuro che ci attende.

Anche se diventa sempre più difficile fare pronostici o previsioni su come l’ITC si evolverà o su come influirà nella nostra vita, sicuramente possiamo esser certi che il condizionamento sarà maggiore di quello attuale. Soprattutto nelle aziende, sia pubbliche che private, i processi di ripensamento delle organizzazioni e delle gerarchie costituiscono il primo grande passo di trasformazione che le organizzazioni devono effettuare per competere in mercati sempre più globalizzati. In questi mercati, soprattutto neglu ultimi anni, si è assistito ad una crescita del legame tra le prestazione dei servizi e i sistemi di comunicazione creando i presupposti per la nascita del governo dei servizi IT o IT Governance. Pertanto il termine IT Governance, rappresenta il “governo dell’informatica e delle telecomunicazioni” che in tempi recenti ha iniziato a diffondersi nelle direzioni degli Enti e delle grandi aziende anche se le sue applicazioni sono ancora allo stadio embrionale. Anche se questi termini vengono spesso utilizzati per indicare campi di applicazione diversi o metodologie generalistiche di utilizzo delle tecnologie informatiche, l’importanza che essi assumono nella quotidianità è veramente notevole. In realtà il termine ICT Governance indica qualcosa di più complesso del semplice utilizzo delle tecnologie informatiche per la gestione delle informazioni. In questo termine è possibile riassumere i processi, le pratiche, i metodi e gli strumenti per il governo dell’intero Ente (che può essere rappresentato da un’azienda di qualsiasi dimensione e settore, come una Pubblica Amministrazione locale e/o centrale). Quindi IT Governance significa identificare i processi per il controllo e la direzione dell’intero settore ICT per garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’Ente stesso, e nella maggior parte dei casi essi sono riconducibili all’efficienza e l’efficacia dei propri compiti istituzionali. Nel caso dell’Azienda privata, gli obiettivi sono riconducibili essenzialmente al conseguimento del business e dell’ottimizzazione dei servizi/prodotti offerti. Anche se, come abbiamo visto, il termine IT Governance racchiude una serie di campi ed argomenti riconducibili alla progettazione, organizzazione e gestione dei servizi IT, in realtà non esiste un vera e propria reference chart delle aree che la costituiscono. Tuttavia è possibile elencare le fondamentali aree che la compongono:

•adeguamento del settore ICT con le attività dell’Ente e/o Azienda;
•coordinamento continuo e costante dei servizi IT utilizzati dalle differenti aree dell’organizzazione;
•controllo dei costi e dei benefici dei servizi IT erogati;
•controllo dell’impiego e dell’efficienza dei servizi IT erogati;
•gestione dei rischi (Risk Management) legati all’ICT e ai progetti di sviluppo;
•gestione e misurazione delle prestazioni legate all’ICT e del business dell’organizzazione.

Quindi possiamo definire l’IT Governance come un insieme di processi in continua evoluzione, che utilizzano tecnologie IT, rivolti al conseguimento degli obiettivi aziendali. Tali processi sono parte integrante del governo dell’Azienda e rappresentano la “spina dorsale” anche per la crescita del patrimonio informativo dell’organizzazione. Su queste basi nasce l’ultimo libro scritto dal Prof. Antonio Teti, responsabile del supporto tecnico informatico dell’Università di Chieti e Pescara, docente in diverse università italiane e Vice Presidente dell’Associazione Informatici Professionisti. Il suo libro, edito dal Sole 24 Ore, nasce da un preciso scopo: quello di spiegare l’importanza del management dei servizi IT nelle aziende e di illustrare le differenti metodologie di progettazione, organizzazione ed erogazione dei servizi informatici.Nel libro vengono affrontati molteplici argomenti partendo dal concetto di adozione delle “best practice”. Le “pratiche migliori” rappresentano le metodologie ottimali derivanti da esperienze e progetti reali di aziende cha hanno affrontano, in settori diverse, le modalità di gestione ed erogazione dei servizi ICT. Proprio sulle best practice si basa ITIL (Information Technology Infrastructure Library) che rappresenta un modello formato da linee guida e “pratiche migliori” per l’ottimizzazione della gestione di un settore IT.Tale modello, che raccoglie importanti pratiche IT, comprensive di checklist specifiche, procedure, mansioni, responsabilità, e tutto ciò che può servire per organizzare un modello funzionale di organizzazione e gestione degli IT Services, viene analizzato in ogni sua parte e vengono descritti, nella parte finale importanti ed esclusivi case study reali di particolare interesse. Attraverso un percorso di lettura lineare si giunge all’analisi della progettazione dei servizi IT tramite il più diffuso metodo di progettazione: PRINCE2. È evidente, che una buona programmazione delle attività, in un progetto piccolo o grande, è una premessa fondamentale per svolgere un buon lavoro, senza avere la certezza assoluta, peraltro, di arrivare al traguardo sperato. Infatti, il “rischio” è un aspetto ineliminabile della vita, nella società e nell’economia: può essere “gestito”, ma mai completamente eliminato. Un buon Project Management, tuttavia, contribuisce a ridurre moltissimo il rischio di insuccesso: ovviamente, quanto complessivamente migliore sarà l’attività di governo e gestione del progetto, tanto minore sarà il rischio associabile al progetto, fino a comprimerlo ai minimi termini (altrettanto ovviamente, come si diceva, mai eliminabili). Per questo motivo, evidentemente, è fondamentale studiare e sviluppare approfonditamente il Project Management, affinché si raggiungano validi e affidabili riscontri nei parametri dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità del progetto.Pertanto oggi il Project Management ha sicuramente raggiunto una maturità importante, anche per progetti di minori dimensioni, com’è ampiamente testimoniato, per esempio, dal successo sempre più evidente delle certificazioni internazionali in materia, tra cui la più importante, con certezza quasi assoluta, è il PRINCE2 (“PRoject management IN Controlled Environments”) che viene esaminato e spiegato in ogni suo aspetto. Anche in questo caso vengono esaminati alcuni case study reali di particolare interesse. In conclusione vengono descritti gli standard di riferimento come la normativa British Standard (BS15000), e la norma ISO 17799, lo standard mondiale basato sulla British Standard (BS7799) per la protezione delle informazioni aziendali e il recente standard ISO/IEC 20000, che rappresenta primo standard di qualità specificatamente rivolto all’IT Service Management, globalmente riconosciuto e certificabile, pubblicato dall’ISO e dall’IEC nel dicembre 2005. La norma definisce una serie di requisiti tecnici e gestionali (approccio sistemico), necessari per offrire un servizio IT certificato, che soddisfi i requisiti del cliente interno ed esterno all’organizzazione.Lo standard ISO 20000, sviluppato sulla base del BSI 15000 (British Standard Institute), del quale ne mantiene la struttura, è completamente allineato con l’IT Infrastructure Library (ITIL). Lo standard permette alle organizzazioni di poter effettuare dei benchmark sulla propria capacità nell’erogare servizi IT, nel misurare i livelli di servizio e nella valutazione delle performance. In pratica, esso rappresenta uno strumento di carattere organizzativo-gestionale, incentrato sul monitoraggio/controllo dei processi, che impattano sulla qualità del servizio erogato dall’organizzazione, sulla chiara definizione delle responsabilità e sulla predisposizione di risorse adeguate, al fine di prevenire le criticità e assicurare la soddisfazione del cliente. In tale ambito quest’ultimo, inteso come portatore di esigenze da soddisfare, è un “sistema-cliente”, complesso e articolato.Il testo, presentato al Senato della Repubblica il 3 ottobre scorso, porta la prefazione del Senatore Lucio Stanca (dal 2001 al 2005 Ministro per l’Innovazione e delle Tecnologie nei Governi Berlusconi, e attuale membro della Commissione Industria, commercio e turismo del Senato) e rappresenta un testo unico nel suo genere in quanto, come asserisce lo stesso Sen. Stanca “La pubblicazione di Antonio Teti tocca un aspetto essenziale per lo sviluppo delle tecnologie digitali nel nostro Paese: quello di saper affrontare la grande discontinuità del passaggio dalla fase, ormai storica, dell’informatizzazione a quella di un’innovazione diffusa. In questo manuale vengono analizzati strumenti e metodi che interpretano il valore delle nuove tecnologie non tanto per gli aspetti di “automazione” delle procedure esistenti, ma soprattutto per la loro carica di trasformazione in ogni ambito della nostra società.” Il libro di Teti sarà presentato in Abruzzo il 23 novembre prossimo, presso la sede di Confindustria a Pescara in occasione del Convegno dal titolo “L’Information Technology nelle PMI: uno strumento di sviluppo e di rinnovamento per competere nei mercati globalizzati” e saranno presenti, oltre all’autore e al Senatore Stanca anche

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